VGS-A
Video-Gaming Scale for Adolescents
Caterina Primi, Maria Anna Donati e Francesca Chiesi
Sintesi | |
Finalità: |
valutazione del comportamento di gioco con videogame |
Età/target: | adolescenti (scuola secondaria di I e II grado) |
Formato: | questionario self-report con schede di raccolta informazioni |
Composizione: | 4 aree informative + 9 item |
Campione: | 1687 studenti della scuola secondaria |
Qualifica: |
B2
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Vantaggi
Sviluppata secondo i criteri del DSM-5 e il modello IRT: la VGS-A, come la GBS-A delle stesse autrici, è costruita in base ai criteri del DSM-5 e sviluppata secondo il modello IRT: ne derivano efficacia valutativa ed accuratezza.
Screening in ambito educativo: la VBS-A permette di avviare indagini ad ampio raggio in ambito scolastico per la programmazione di attività di prevenzione ed informazione.
Assessment clinico rapido: in 15’ è possibile ottenere informazioni sul comportamento di gioco dell’adolescente dell’adolescente ed eventualmente rilevare un possibile disturbo da gioco su internet (IGD).
Struttura
La VGS‑A si compone di due sezioni.
La Sezione A è costituita da una griglia sintetica per la raccolta di informazioni essenziali inerenti al comportamento di gioco, ovvero il tipo e il numero di attività di gioco svolte, i dispositivi utilizzati, la quantità di tempo trascorso a giocare, e la modalità di gioco (online/offline).
La Sezione B rappresenta la vera e propria scala diagnostica definita sui criteri del DSM-5: preoccupazione, astinenza, tolleranza, insuccesso nel controllo, perdita di interesse, uso nonostante problemi, menzogna, fuga, compromissione/perdita.
Applicazioni
La VGS-A può essere usata come strumento di screening per individuare i giocatori che richiedono un approfondimento clinico ed eventuali azioni di intervento. Inoltre, per la sua stretta aderenza ai criteri del DSM-5, essa consente di stabilire l’entità del disturbo e può essere utilizzata come strumento diagnostico.
In ambito educativo, la VGS-A può essere impiegata nella prevenzione del disturbo degli adolescenti con l’obiettivo di ridurre il comportamento di gioco e, in particolare, di contenere le conseguenze negative legate al gioco eccessivo. Nella pratica clinica il test può essere utilizzato per valutare le caratteristiche del paziente in relazione al gioco qualora si sospettino condizioni problematiche.