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L'intervento precoce per bambini autistici in età prescolare. Nuovi principi per sostenere un'intelligenza diversa

Laurent Mottron

Copertina Spca_02.Interventi prescolare (150x228mm).jpg

Sintesi

Caratteristiche tecniche:
134x208mm; brossura
Pubblicazione:

gennaio 2023

“Prima che si possano produrre dei dati, sono necessarie delle idee”, così scrive Laurent Mottron nella prefazione del libro che vi apprestate a leggere.“Il libro offre questo: idee per i genitori, gli scienziati e i politici, con l’aspettativa che vengano trasformate in esperienze e, quindi, in dati”.

Mottron è un clinico e un ricercatore specializzato nelle neuroscienze cognitive dell’autismo. Nato nel 1952 in Francia, dove studia psichiatria ed ottiene un dottorato di ricerca in psicolinguistica, vive dal 1990 in Québec dove è professore nel Dipartimento di Psichiatria dell’Università di Montreal. È anche direttore di un laboratorio di ricerca in neuroscienze cognitive dello spettro autistico, in cui da oltre quindici anni collaborano ricercatori autistici, e dirige il Réseau pour transformer les soins en autisme (Mottron, 2011). La sua duplice competenza, nel campo clinico e in quello della ricerca nelle neuroscienze cognitive, traspare da questo denso libro, che propone di “rifondare” la nostra comprensione clinica dell’autismo, a partire dalla semeiotica, passando per l’analisi critica degli studi sull’efficacia delle terapie per l’autismo, fino a giungere a proposte di politica sanitaria particolarmente interessanti.

Dalla prefazione di Giovanni Valeri

Quando questo libro è uscito, nel 2016, si è trattato al tempo stesso di un messaggio in bottiglia e di un sasso in uno stagno, da parte di un ricercatore (e non di un clinico, come Mottron tiene a precisare) che assisteva ad una discrepanza sempre più ampia tra le conoscenze sulla peculiarità dello sviluppo autistico – nella dimensione linguistico-comunicativa, in quella intellettivo-cognitiva, percettiva, in quella dei processi di apprendimento, della socializzazione, dello sviluppo emotivo – e quanto veniva venduto, in un mercato sempre più aggressivo ed eticamente discutibile, come necessario(anzi, indispensabile) nell’ambito clinico, soprattutto nell’età prescolare, seguendo la credenza che tanto più precoce e intensivo e pervasivo è l’intervento e tanto più efficace è l’azione per “correggere” e cancellare i segni del funzionamento autistico, tanto più incisivo è l’insegnamento teso a far apprendere alle bambine e ai bambini autistici le modalità di funzionamento sociocomunicativo e cognitivo delle persone tipiche.

L’attualità e la necessità tanto del messaggio, quanto del sasso, in questi sei anni, sono state amplificate e rafforzate da quanto emergeva nella ricerca sull’efficacia dei trattamenti disponibili, a partire dalla linea guida del NICE del 2013 (confermata nel 2021) e dalle monumentali revisioni sistematiche di Mark Rodgers et al. (2020) e del gruppo di Kristen Bottema-Beutel, queste ultime mirate a evidenziare anche i problemi di conflitto di interesse presenti in una proporzione considerevole degli studi, e l’assenza di studi sugli effetti avversi degli interventi intensivi.

Dalla postfazione di Marco Armellini